COSA INSTALLARE NEL QUADRO ELETTRICO
Nelle abitazioni civili, il quadro elettrico (Q.E) rappresenta un vero e proprio pannello di controllo e/o comando dell’impianto elettrico installato. Si distinguono ovviamente vari modelli e soprattutto varie misure. Le dimensioni variano in base al numero di moduli e quindi in base ai componenti che devono essere installati. E’ importante tuttavia che sia composto dei dispositivi essenziali per le normative vigenti.
Il Quadro Elettrico
[torna all’indice]Nell’articolo precedente, abbiamo visto che la progettazione dell’impianto elettrico deve necessariamente tenere conto del Q.E. (Fig.1) da installare. Predisporre, oltretutto, la messa in opera per la distribuzione dei conduttori di linea è altrettanto fondamentale. E’ evidente che un Q.E. multi-modulare non avrebbe senso se l’impianto fosse distribuito solo con due linee di fase. Allo stesso tempo un Q.E. di ridotte dimensioni e moduli, difficilmente potrebbe essere implementato ad un livello superiore se non si intervenisse strutturalmente attraverso nuove condutture nell’abitazione.
Dal punto di vista strutturale, in Fig.1 è raffigurato solo il frontalino, il Q.E. è provvisto della cosiddetta barra DIN. E’ una guida metallica a cui si agganciano i dispositivi da integrare. Una volta fissati e collegati il frontalino lascerà visibili solo le leve di interruzione on/off.
Norma CEI 64-08
[torna all’indice]La Norma CEI 64-08 specifica i requisiti di progettazione e realizzazione degli impianti elettrici. La certificazione rilasciata dall’installatore attesta l’esecuzione a regola d’arte in ambito di sicurezza in base alla legge 186/68 e dal DM 37/08. I livelli di classificazione degli impianti, secondo tale norma, sono tre:
- Livello 1 – Base
- Livello 2 – Standard
- Livello 3 – Domotico
Schema Elettrico Livello 1
[torna all’indice]La configurazione di Livello1, ad esempio (Fig.2), prevede l’installazione di un Interruttore Differenziale (ID) e due Interruttori Magnetotermici (IMT), uno per le prese e uno per la luce. Cioè due linee separate. Si gestirebbero le luci di tutta la casa con l’I.M.T. dedicato (10A) e le prese di tutta la casa con l’altro I.M.T. (16A).
Interrompendo la corrente dall’IMT della luce, tutte le luci di casa sarebbero spente e allo stesso modo l’IMT delle prese. E’ una configurazione essenziale. Sempre in Fig.2, è rappresentato lo schema elettrico dell’impianto e il relativo Quadro Elettrico da 6 moduli. Da notare che ogni dispositivo essendo bipolare occupa due slot:
Analisi del circuito Elettrico
[torna all’indice]Dal punto di vista circuitale di Fig.2, è identificata la sezione (in mm2) specifica dei conduttori nel cablaggio. Tuttavia del dimensionamento dei conduttori elettrici ne parleremo in un altro articolo. Osserviamo ancora, che l’uscita dell’ID è ripartita tra i due IMT con un ponte sulla fase e uno sul neutro. Le uscite degli IMT portano la linea sulle due cassette di derivazione, convenzionalmente, che alimenteranno appunto la luce (interruttori) e le prese.
Nel dettaglio, la presa 5 è collegata in parallelo con la 4, così come la 7 con la 6. La presa 3 invece, non è collegata in parallelo con la 2, ma è collegata direttamente, come la 2- la 6- e la 4, al nodo della cassetta di derivazione. Questo è importante in termini di sovraccarico della linea interessata. Vedremo meglio quest’aspetto negli impianti di Livello 2.
A margine notare ulteriormente nel circuito, e in Fig.3, l’interruttore bipolare che alimenta la presa 1. Non è un dispositivo di sicurezza ne di protezione, ma rappresenta il disaccoppiamento della presa 1 dalla rete, mentre invece tutte le altre sono sempre sotto tensione.
Questa configurazione di Livello 1 conferisce, dunque, solo un livello di sicurezza base. In caso di guasto, ad esempio, potremmo solo stabilire su quale linea si è verificato ma non in quale punto. E’ evidente che questo richiederà una analisi approfondita della linea per “isolare” il tratto interessato al guasto. Cioè un analisi punto a punto.
Un aggiornamento o revisione al Livello 2 sarebbe opportuno da diversi punti di vista e non solo. Come ad esempio l’utilizzo di un dispositivo per il controllo dei carichi di assorbimento, la centralizzazione dell’impianto di messa a terra. Seguitemi nel prossimo articolo.
Classe 1964. Laureato in Ingegneria Informatica e Biomedica