COME PROGETTARE UN IMPIANTO ELETTRICO

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COME PROGETTARE UN IMPIANTO ELETTRICO

Premessa

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Diciamolo chiaro una volta per tutte! Se è vero che niente è impossibile e altrettanto vero che nulla si improvvisa! Tuttavia progettare un impianto elettrico non ci pone nella necessità, ma neanche la preclude, di conoscere i dispositivi da installare, ma di predisporre l’impianto stesso a immediati o futuri aggiornamenti. In base alle proprie esigenze. Infatti quante volte, a cose fatte, ci troviamo nelle condizioni di esclamare: “se avessi saputo…”, avrei voluto un altra presa, un altro interruttore… e magari non abbiamo sufficienti tubi Bergman per il passaggio di ulteriori cavi… oppure ulteriori cassette di derivazione!

Queste considerazioni sono semplici e opportune, che non vuol dire sostituirsi o avere la presunzione di farlo, ma avere il giusto approccio e conoscenza per la progettazione. E’ giusto evidenziare che, per la pericolosità dell’energia elettrica, il fai da tè è vivamente sconsigliato se non è guidato da chi di competenza.

Fatta questa doverosa premessa, entriamo subito in argomento. Non mi soffermerò sulla nomenclatura e descrizione accademica, ne su differenze di potenziale, campi magnetici, elettroni o altro. Tracceremo un approccio pratico/conoscitivo e laddove è necessario anche qualche dato specifico come approfondimento.

Cavi Elettrici

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L’energia elettrica, nelle nostre abitazioni civili, ci viene fornita dall’ente erogatore attraverso un contatore e due cavi elettrici: la fase e il neutro. Ricordiamo che una erogazione classica contrattuale è di 3 KW. Questi cavi devono essere convogliati in un quadro elettrico da predisporre all’interno dell’abitazione. Ovviamente la sezione dei cavi, espressa in mm2, riveste un ruolo fondamentale. E’ indispensabile, ulteriormente, far convogliare un terzo cavo: il cavo di messa a terra.

Il Quadro Elettrico

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Il quadro elettrico contiene una serie di dispositivi di sicurezza e controllo di tutto l’impianto. Diciamo che le normative impongono dei requisiti di installazione che vanno dall’interruttore differenziale (o salvavita), interruttori magnetotermici e al dimensionamento dei cavi elettrici. Questo sempre in ambito di certificazione e sicurezza di un impianto a norma (Impianti a livelli Norma CEI 64-8 art. 37). Comunque il Q.E. può essere formato da moduli inseribili di 12/24/36… slot. In Fig.1 (ad esempio), il quadro è composto:

  • 1_Portafusibili (occupa due posti);
  • 2_ Scaricatore di sovratensione per fase e neutro con cartucce sostituibili (occupa due posti);
  • 3_ Interruttore Differenziale 25 A a riarmo automatico -corrente nominale 0,03 A (occupa tre posti);
  • 4 e 5_ Interruttori magnetotermici 16/32A (occupano quattro posti).
Impianto Elettrico
Fig.1 Quadro Elettrico con modulo di 12 unità disponibili (11 occupati)

L’Interruttore Differenziale

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L’Interruttore Differenziale, più comunemente salvavita, è un dispositivo di sicurezza. In assenza di altri dispositivi, che vedremo, è il primo terminale a cui vengono collegati i cavi di rete provenienti dal contatore. L’I.D. segue il principio che: ciò che entra deve uscire. In pratica confronta continuamente la corrente ai suoi due morsetti e se legge differenza, scatta. Cioè interrompe la conduzione elettrica. La corrente di sensibilità differenziale è specificata nei requisiti del dispositivo (0,03 A). In sostanza protegge l’essere umano da folgorazione in caso di dispersione di corrente verso terra.

Interruttore Magnetotermico

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L’interruttore magneto-termico ha una duplice funzione. Entra in funzione, interrompendo la linea a valle, in caso di:

  • 1_ cortocircuito (magneto), ad esempio contatto fase e neutro;
  • 2_ sovraccarico (termico), nel caso ci siano troppi elettrodomestici in uso che superano la potenza disponibile.

Anch’essi hanno delle caratteristiche specifiche con una corrente nominale 10/16…A, in base al loro utilizzo.

Cavo di Terra

La messa a terra è un cavo di colore giallo/verde che invece deve essere collegato ad una palina metallica conficcata nel terreno, ad una certa profondità e ben protetta. La sua funzione è quella di scaricare a terra eventuali correnti parassite e in caso di malfunzionamenti evitare folgorazioni. E’ un elemento fondamentale senza cui i dispositivi di sicurezza sopra citati non svolgerebbero la loro funzione.

Come vediamo la sinergia di questi elementi è fondamentale per la nostra incolumità. Ma potremmo potenziare ulteriormente il nostro impianto per impedire l’avaria o la fusione delle schede elettroniche dei nostri elettrodomestici. Ad esempio con gli scaricatori di sovratensione, portafusibili, partizionando ulteriormente la linea del nostro impianto o centralizzando il cavo di terra.

Ovviamente nei prossimi articoli vedremo nel dettaglio il collegamento e il funzionamento dei dispositivi citati. Inoltre vedremo la distribuzione e la gestione di controllo dei cavi elettrici da convogliare nei tubi Bergman.

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